Il saggio si snoda su due direttrici: indaga il tema della legittimità della guerra per i cristiani e la sua complessa evoluzione giuridica, teologica e morale tra tardo antico e primo Settecento, individuando tre fronti interconnessi della riflessione sulla «guerra giusta» nei loro intrecci con i sentimenti collettivi (paure, attese escatologiche): i Turchi, gli «eretici» (e i conflitti interceristiani europei) e i popoli «gentili» dei mondi nuovi. In parallelo, nel quadro di precedenti studi sul ruolo della cerimonialità nell’Europa moderna, ricostruisce tra XV e XVIII secolo le forme e le scansioni della rappresentazione dei nemici della fede a Roma, centro della cattolicità e modello della scena pubblica europea. La ricerca propone una ...